Regime nazional-socialista
Il 30 gennaio 1933 Hitler ebbe da Hindenburg il mandato di cancelliere del Reich. Il Partito nazionalsocialista, che nelle elezioni (novembre 1932) aveva ottenuto un terzo dei seggi al Reichstag, formò un governo minoritario con i nazionalisti. Sin dai suoi esordi il nuovo governo si caratterizzò per lo scardinamento del sistema democratico e la persecuzione degli avversari politici e di interi gruppi sociali come Ebrei e Zingari. L’incendio del Reichstag (1933) offrì il pretesto per la sospensione dei diritti civili. Il 23 marzo 1933 Hitler ebbe i pieni poteri da un Parlamento privato di una parte dei suoi membri, dichiarati decaduti o impossibilitati a prendervi parte dalla prepotenza nazista.
La fine delle autonomie dei Länder e la loro sottomissione al Reich fu l’inizio del duplice processo di distruzione di ogni potere autonomo e di accentramento in un sistema retto dal principio del capo (Führerprinzip): alla fusione tra Stato e partito unico nazionalsocialista si accompagnò l’epurazione dell’apparato statale di ogni elemento non affidabile per ragioni razziali o politiche. La costruzione del vertice del regime fu completata alla morte di Hindenburg (1934), quando Hitler assunse, con la più alta carica dello Stato, il comando supremo delle forze armate.
Sciolto il sindacalismo libero, la legge sull’ordinamento del «lavoro nazionale» (1934) stabilì l’ordinamento gerarchico delle imprese e la subordinazione dei lavoratori alle autorità aziendali da una parte, alle organizzazioni di massa del regime dall’altra; le organizzazioni giovanili e femminili del partito nazista avevano già concorso a prefigurare una colossale macchina di organizzazione del consenso. L’obiettivo del regime di assoggettare il popolo tedesco a un processo di uniformazione e di livellamento collettivo delle coscienze fu conseguito grazie allo sviluppo della propaganda e al controllo centralizzato della stampa e dell’organizzazione della cultura (sotto la direzione di J. Goebbels) e alla creazione di mezzi coercitivi e intimidatori su scala di massa, come i campi di concentramento, per chi, ad arbitrio del regime, era escluso dalla «comunità popolare» (Volksgemeinschaft).
Cronologia
20 novembre. Germania e Giappone firmano un accordo militare e politico.
28 dicembre. In Romania viene instaurato un governo antisemita guidato dal primo ministro Octavian Goga.
1938: 21 gennaio. La Romania annulla i diritti di minoranza degli ebrei e revoca a molti di essi la cittadinanza.