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11.09.1944 – Corporazione degli orefici.

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tr113La società di Oreficeria

Su questo argomento si veda il post del 31 agosto 2013

Cronologia

4 maggio. In una conferenza a Vienna si pianifica la deportazione totale degli ebrei ungheresi.

15 maggio. I tedeschi iniziano la deportazione di massa della comunità ebrai­ca ungherese. Entro il 9 luglio verranno deportati, su 147 treni, 454551 ebrei, la maggior parte dei quali saranno gassati ad Auschwitz-Birkenau.

16 maggio. Il tentativo tedesco di eliminare gli zingari ad Auschwitz fallisce a causa della resistenza opposta dalle vittime designate.

4 giugno. Le truppe americane Occupano Roma.

6 giugno. D-Day: le forze alleate sbarcano in Normandia.

9 giugno. Hannah Szenes, paracadutista palestinese, è arrestata in Ungheria.

17 giugno. Gli ebrei di Budapest vengono confinati in fabbricati contrassegnati dalla scritta «edifici ebraici».

19 giugno. Il rappresentante dell’ Agenzia ebraica in Ungheria, Moshe Krausz, fa pervenire una versione abbreviata dei protocolli di Auschwitz alle ambascia­te occidentali in Svizzera.

23 giugno. Inviati della Croce Rossa ispezionano Theresienstadt e dichiarano che gli internati sono trattati con umanità. Durante i mesi precedenti i nazisti, in previsione della visita, avevano ripulito il campo, costruito false facciate di negozi e preparato i prigionieri per le interviste.

26 giugno. Le foto di Auschwitz prese dagli aerei da ricognizione alleati rive­lano l’intero campo, camere a gas e crematori compresi.

29 giugno. Il ministero della Difesa americano respinge la richiesta di bombardare le strutture per lo sterminio di Auschwitz, sostenendo che sarebbe una diversione dallo sforzo bellico.

5 luglio. Liberazione di Minsk. Rimangono solo alcuni degli 80 000 ebrei che vi risiedevano nell’anteguerra.

7 luglio. In seguito alle pressioni internazionali, il governo ungherese ferma temporaneamente le deportazioni ad Auschwitz.

8 luglio. Liquidazione del ghetto di Kaunas.

9 luglio. Il diplomatico svedese Raul Wallenberg giunge in missione a Budapest per aiutare gli ebrei.

15 luglio. Liberazione di Vilna. I partigiani ebrei della foresta di Rudninkai partecipano alle battaglie. Nel giugno 1941, solo 2500 dei 37 000 ebrei di Vil­na risultano ancora vivi.

19 luglio. Eichmann fa deportare ad Auschwitz 1450 ebrei contro il volere del reggente ungherese Miklòs Horthy.

20 luglio. Complotto di luglio: fallito tentativo di alcuni ufficiali dell’esercito tedesco di assassinare Hitler, impadronirsi del potere e avviare trattative di pace.
Duemila ebrei deportati dall’isola di Rodi ad Auschwitz.

24 luglio. Liberazione di Majdanek: l’Armata Rossa libera il campo di stermi­nio e trova cataste di cadaveri.
Liberazione di Lublino.

27 luglio. Liberazione di Lwòw. Nessun ebreo viene trovato vivo nella città che prima della guerra contava una popolazione di 110000 ebrei.

3 I luglio. Le truppe americane sfondano il fronte tedesco ad Avranche, in Francia.

1° agosto. A Varsavia inizia la rivolta polacca.
Liberazione di Kaunas. Solo 90 ebrei sono sopravvissuti.

7-30 agosto. Liquidazione del ghetto di Łódź e deportazione di 74000 ebrei ad Auschwitz.

14 agosto. Il ministero della Difesa degli Stati Uniti sostiene di non poter bom­bardare Auschwitz senza la diversione di forze aeree considerevoli, e intanto vengono bombardate installazioni industriali tedesche a 8 chilometri dal campo.

25 agosto. Liberazione di Parigi.
Gli aerei da ricognizione americani fotografano installazioni industriali di Auschwitz. Le fotografie mostrano anche prigionieri condotti alle camere a gas.

28 agosto. Inizio della rivolta nazionale slovacca.

3 settembre. Liberazione di Bruxelles. Gli ebrei sopravvissuti, molti dei quali rimasti nascosti, sono oltre 27000.

4 settembre. Liberazione di Anversa. Pochissimi sono i sopravvissuti della comunità ebraica che nell’anteguerra contava 50000 persone.

01.10.1943 – 11° anniversario della società di oreficeria. Statua di S. Giorgio.

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tr101La società di Oreficeria

Su questo argomento si veda il post del 31 agosto 2013

Cronologia

5 settembre. I tedeschi iniziano gli arresti  degli ebrei belgi per deportarli ad Auschwitz.Gli Alleati invadono l’Italia meridionale.

8 settembre. I tedeschi occupano Atene.Il nuovo governo italiano firma l’armistizio con gli Alleati.
Cinque gruppi organizzati lasciano il ghetto di Vilna per unirsi ai partigiani.

10 settembre. I tedeschi occupano Roma.Inizio ufficiale dell’occupazione tedesca in Italia; nelle regioni di Trento e Trieste istituzione delle Operationszonen Adriatisches Küstenland, con pieni poteri per la questione ebraica.

11 settembre. Liquidazione definitiva del ghetto di Minsk.

15-16 settembre. Eccidi di ebrei sulla sponda piemontese del lago Maggiore.

18 settembre. Arresto degli ebrei provenienti dalla Francia meridionale e loro internamento nella ex caserma alpina Principi di Piemonte a Borgo San Dalmazzo, presso Cuneo.

23 settembre. Liquidazione del ghetto di Vilna.

29 settembre. Ai prigionieri del Sonderkommando viene ordinato di esumare e bruciare 100000 cadaveri a Babi Yar per cancellare le tracce dell’eccidio.

1° ottobre. Salvataggio di ebrei danesi: in Danimarca i tedeschi danno inizio ai rastrellamenti degli ebrei per deportarli. Molti danesi, compreso il re Cristiano, protestano contro l’azione e organizzano il soccorso degli ebrei trasportandoli per mare in Svezia. Su 7800 ebrei danesi, ne vengono complessivamente salvati 7220.

01.09.1943 – 10° anniversario del Soccorso invernale.

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tr99Soccorso invernale

Su questo argomento si veda il post del 17 giugno 2013

Cronologia

15 agosto. I tedeschi ordinano l’evacuazione del ghetto di Białystok.

16 agosto. Mentre gli ebrei di Białystok si presentano per la deportazione, il movimento clandestino insorge.

18 agosto. Giungono ad Auschwitz gli ultimi tra gli oltre 43000 ebrei deportati da Salonicco.

20 agosto. I tedeschi reprimono la rivolta di Białystok.

21 agosto. Viene ultimata la deportazione da Białystok a Treblinka e a Majdanek.

1° settembre. Fallito tentativo di insurrezione del movimento clandestino di Vilna.

26.06.1943 – 8° anniversario della fondazione del Fronte del Lavoro.

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tr96Fronte del Lavoro

Il Deutsche Arbeitsfront (DAF), il “Fronte Tedesco del Lavoro”, fu un ente parastatale del Terzo Reich, il cui scopo era quello di “superare la lotta di classe e l’antagonismo tra datore di lavoro ed operaio salariato”, com’ebbe ad affermare lo stesso Hitler in un comizio del 1933. Si trattava di un’organizzazione corporativista, molto affine all’analoga formazione fascista italiana, in cui confluirono obbligatoriamente i sindacati che persero, pertanto, la loro influenza e la loro autonomia di fronte al partito nazista.

La conquista del potere assoluto da parte dei nazionalsocialisti fu rapida e travolgente. Non poterono sopravvivere i sindacati della Repubblica di Weimar, liberi ed altamente politicizzati, ispirati alle idee comuniste, socialiste e cristiano – sociali. Nel febbraio del 1933, dopo l’incendio del Reichstag (del quale Hitler accusò i comunisti), il presidente della repubblica, l’ottuagenario eroe di guerra Paul von Hindenburg, su richiesta esplicita di Hitler sospese in parte le libertà civili, il che era contemplato dalla costituzione, in caso di “emergenza e pericolo nazionali” (l’articolo incriminato era stato inserito ad hoc al fine di stroncare sul nascere ogni velleità rivoluzionaria, sia di destra, che di sinistra). Il 23 marzo Hitler ottenne i pieni poteri, governando, in pratica, per decreto legge: esautorò del tutto il parlamento ed abolì le superstiti libertà costituzionali. Riconobbe come festivo il giorno del 1 maggio, ma il 2 maggio sciolse i sindacati e istituì il Deutsche Arbeitsfront, il “Fronte Tedesco del Lavoro” che fu istituito ufficialmente solo il 24 ottobre 1934, dopo che, nel periodo compreso tra le cosi categorizzate primavera e l’estate del 1933, tutti i sindacati tradizionali ed i partiti politici furono dichiarati illegali. La radicalizzazione dell’epurazione politica procedette di pari passo con la creazione di uno stato corporativista in termini di forza lavoro: Il 22 giugno 1933 la socialdemocrazia venne messa fuori legge, assieme alle altre forze politiche, il Centro cattolico e i nazionalisti. Mentre i comunisti furono estromessi dalla partecipazione attiva e legale alla politica dello stato con l’arresto dei loro 81 deputati a séguito del loro presunto coinvolgimento nell’incendio del Reichstag, come partito si polverizzò poiché incapace di rappresentare una diga contro il nazismo. Il 14 luglio 1933 la NSDAP divenne partito unico ed unico referente sindacalmente, ed altrettanto unico rappresentante del mondo produttivo, essendo stata sciolta pure l’equivalente germanico della Confindustria. In quest’occasione il partito nazista promosse diversi indirizzi di stampo corporativista: blocco dei salari, abolizione del diritto di sciopero per i lavoratori e di serrata per i datori di lavoro, ferie ed altre indennità (maternità, malattia) a carico del datore di lavoro, riduzione dell’orario lavorativo a 40 ore settimanali. L’organizzazione parastatale tedesca del DAF rimase vigente per tutto il periodo del Terzo Reich, dal 1933 al maggio 1945, quando, a guerra conclusa, venne sciolta d’imperio dalle autorità militari alleate occupanti.

Lo stato nazista era da intendersi come monolitico: in esso il partito unico aveva il còmpito di mediare le controversie lavorative al fine d’eliminare ogni possibile turbamento della pace interna. L’organismo sindacale neocostituito fu controllato dal Partito nazionalsocialista, da cui provenne la gran parte dei funzionari del Fronte. Nessun altra riunione od associazione poteva esser fondata, e – tanto meno – riconosciuta dai datori di lavoro. Agli aderenti (obbligati) era fatto divieto di avanzare rivendicazioni salariali o di classe. Ne fecero parte obbligatoriamente i lavoratori di tutte le branche (per il testo legislativo tedeschi che usano la mente o il braccio in attività creative), inclusi datori di lavoro e liberi professionisti. Reati passibili di pena capitale erano lo sciopero, la serrata, l’evasione fiscale, l’associazione in altre entità sindacali o parasindacali. In tal modo Hitler (che già con la legge 20 gennaio 1934, detta carta del lavoro, aveva tracciato le linee di una totale subordinazione della classe operaia) si propose di spezzare ogni germe di coscienza sindacale e politica. Questa “involuzione in senso capitalistico” fu avvertita come un tradimento dall’ala sinistra del partito, e dagli aderenti alle SA, che propugnavano di compiere un’ulteriore evoluzione in senso “socialista”. Hitler, però, avendo bisogno di appoggiarsi alla grande industria al fine d’intraprendere il programma di riarmo, non poteva tollerare una siffatta “ribellione” all’interno del partito, così come non poteva appoggiare la seconda richiesta delle SA, la sostituzione di essa alle Forze Armate. Con la purga passata alla storia col nome di “Notte dei lunghi coltelli”, Hitler si liberò al contempo dell’ala sinistra del partito, delle velleità sindacaliste e rivoluzionarie interne e degli elementi più riottosi ed incontrollabili del suo entourage. Il Fronte, guidato da Robert Ley (incriminato a Norimberga dalle autorità alleate – alla fine del conflitto – in qualità di criminale di guerra), decise su ogni aspetto della vita lavorativa (retribuzioni, fisco, orari, assunzioni, trasferimenti) e predispose attività ricreative (sul modello del dopolavoro fascista) e sportive attraverso l’organizzazione Kraft durch Freude (“La forza tramite la gioia”). Originariamente, il Fronte s’occupava pure degli accantonamenti in busta paga dei lavoratori a fine pensionistico, ma – a partir dal 1940 – il fondo pensione dei lavoratori venne devoluto al sostegno dello sforzo bellico.

Cronologia

19 aprile. Conferenza delle Bermuda: rappresentanti inglesi e americani si incontrano per discutere un piano di soccorso per le vittime dei nazisti in Germania, ma non approdano ad alcuna decisione significativa.

19 aprile-16 maggio. Rivolta del ghetto di Varsavia: alla vigilia della pasqua ebraica i tedeschi avviano la liquidazione del ghetto e incontrano una forte resistenza armata. Molti ebrei si nascondono in bunker sotterranei. Oltre 50000 ebrei rimangono uccisi durante la rivolta e solo pochi sopravvivono rimanendo nascosti.

20 aprile. Un primo gruppo di partigiani fugge dal ghetto di Vilna e si rifugia nelle foreste.

7 maggio. Settemila ebrei vengono fucilati nel ghetto di Novogrudok.

8 maggio. Cade il bunker del comando del ghetto di Varsavia in via Mila 18.

13 maggio. Liberazione della Tunisia.

18 maggio. Varsavia è dichiarata Judenrein (libera dagli ebrei).

24 maggio. Il governo bulgaro rifiuta di collaborare nella deportazione degli ebrei di Sofia e li dissemina invece nelle province.

1° giugno. Si dà inizio alla liquidazione del ghetto di Lwòw.

2 giugno. I nazisti cominciano a bruciare i cadaveri per cancellare le tracce delle uccisioni di massa.

11 giugno. Himmler ordina la liquidazione di tutti i ghetti della Polonia.

21 giugno. Himmler ordina la liquidazione di tutti i ghetti dell’Unione Sovietica occupata dai tedeschi.

 

27.10.1939 – Soccorso invernale. Vedute.

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Serie di 9 valori: 3 + 2 p (Elbogen), 4 + 3 p (Drachenfels), 5 + 3 p (Goslar), 6 + 4 p (Graz), 8 + 4 p (Francoforte), 12 + 6 p (Klagenfurt), 15 + 10 p (Schrekenstein), 25 + 15 p (Salisburgo), 40 + 35 p (Hohentwiel).

Serie di 9 valori: 3 + 2 p (Elbogen), 4 + 3 p (Drachenfels), 5 + 3 p (Goslar), 6 + 4 p (Graz), 8 + 4 p (Francoforte), 12 + 6 p (Klagenfurt), 15 + 10 p (Schrekenstein), 25 + 15 p (Salisburgo), 40 + 35 p (Hohentwiel).

Soccorso invernale

Su questo argomento si veda il post del 17 giugno 2013

Cronologia

4 ottobre. Per ordine dei tedeschi, Adam Czerniakow costituisce lo Judenrat di Varsavia.

5 ottobre. Resa della Polonia.

6 ottobre. Eichmann riceve istruzioni per organizzare il “nuovo insediamento” di 80.000 ebrei dell’Alta Slesia nella zona che diventerà il Generalgouvernement.

7 ottobre. Eichmann prepara la deportazione della comunità ebraica di Vienna nel distretto di Lublino.

8 ottobre. A Piotrkòw Trybunalski è costituito il primo ghetto ebraico. Vaste zone della Polonia occidentale vengono incorporate nel Terzo Reich.

10 ottobre. L’Unione Sovietica trasferisce alla Lituania la città e il distretto di Vilna.

13 ottobre. A Mordechai Chaim Rumkowski viene ordinato di istituire un consiglio ebraico a Łódź.

20 ottobre. Molti ebrei sono deportati da Vienna e da Katowice nel distretto di Lublino come parte del piano Nisko, che prevede la formazione di una riserva agricola per lavoratori ebrei in quella zona.

26 ottobre. Istituzione dell’amministrazione civile delle regioni della Polonia non incorporate nel Reich. Hans Frank è nominato governatore generale e impone a tutti gli ebrei tra i quattordici e i sessant’anni due anni di lavori forzati.