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09.11.1944 – 21° anniversario dell’insurrezione nazional-socialista.

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tr114Putsch di Monaco

Su questo argomento si veda il post del 27 giugno 2013

Cronologia

3 ottobre. La rivolta polacca di Varsavia viene soffocata.

7 ottobre. Rivolta del Sonderkommando di Auschwitz. Il Crematorio IV viene bruciato.

13 ottobre. Liberazione di Riga.

20 ottobre. Liberazione di Belgrado.

1° novembre. La brigata ebraica dell’esercito inglese parte per il fronte italiano.

2 novembre. I tedeschi cessano le gassazioni ad Auschwitz e cominciano a nascondere i segni dello sterminio di massa.

4 novembre. Incontro di dirigenti ebrei, nazisti e alleati in Svizzera per cercare di salvare ebrei ungheresi.

7 novembre. Hannah Szenes è giustiziata a Budapest.

8 novembre. Riprendono le deportazioni da Budapest con marce forzate verso il confine austriaco. Wallenberg riesce a far liberare coloro che hanno un lasciapassare (Schutzpass) svedese.

05.11.1943 – 20° anniversario dell’insurrezione nazional-socialista.

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tr103Putsch di Monaco

Su questo argomento si veda il post del 27 giugno 2013

Cronologia

25 ottobre. Liberazione di Dnepropetrovsk in Ucraina. Degli 80000 dell’anteguerra, ne rimangono solo 15.

3 novembre. In seguito alla rivolta di Sobibòr, i tedeschi lanciano l’Operazione Festival della mietitura per liquidare i campi di lavoro di Poniatowa e di Trawniki e il campo di sterminio di Majdanek. Vengono uccisi più di 40000 ebrei, 18000 dei quali trucidati in un solo giorno a Majdanek.

08.08.1942 – Giornata sportiva della S.A.

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tr86S.A.

Abbreviazione di Sturmabteilung («sezione d’assalto»), reparto paramilitare costituito da A. Hitler nel novembre 1921 a difesa dei comizi del partito nazista. I suoi membri furono detti anche camicie brune, dal colore della camicia della loro uniforme. Sciolta dopo il Putsch di Monaco (1923), fu riorganizzata da E. Röhm nel 1925. Riluttante a rientrare nella legalità, animata dal mito di una ‘seconda rivoluzione’ sociale, perse i suoi capi durante la purga (notte dei lunghi coltelli) del 1934, e in seguito fu sciolta.

 

 

14.07.1942 – Nono Nastro bruno.

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tr84Nastro bruno

Su questo argomento si veda il post del 27 luglio 2013

Cronologia

20 giugno. I tedeschi cominciano a deportare gli ebrei da Vienna a Theresienstadt.

21 giugno. I tedeschi conquistano Tobruk strappandola agli inglesi.

22 giugno. Primi trasporti dal campo di Drancy, in Francia, ad Auschwitz.

11 luglio. Novemila ebrei greci vengono ingaggiati per i lavori forzati.

20.07.1941 – Ottavo Nastro bruno.

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tr73Nastro bruno

Su questo argomento si veda il post del 27 luglio 2013

Cronologia

22 giugno. Operazione Barbarossa: la Germania invade l’Unione Sovietica. Romania e Italia dichiarano guerra all’Unione Sovietica.
Gli ebrei croati vengono mandati nei campi di concentramento.

23 giugno. Gli Einsatzgruppen danno inizio alle fucilazioni in Unione Sovietica; rapporti giornalieri sono inviati a Himmler.

24 giugno. Vilna e Kaunas sono occupate dall’esercito tedesco. Entro 48 ore gli Einsatzgruppen e i lituani locali iniziano a uccidere gli ebrei.

25 giugno. La Guardia di ferro rumena massacra 15.000 ebrei a Iasi.

27 giugno. L’Einsatzgruppe C fucila 2.000 ebrei a Luck con l’aiuto di ucraini locali.
L’Ungheria dichiara guerra all’Unione Sovietica.

28 giugno. I tedeschi occupano Minsk.

30 giugno. I tedeschi occupano Lwòw. Entro il 3 luglio vengono trucidati 4.000 ebrei.

Luglio. Inizio delle uccisioni a Ponary, nei dintorni di Vilna. Entro il luglio 1944 saranno massacrati circa 100.000 ebrei.

1° luglio. I tedeschi occupano Riga. Prima della fine di luglio vengono arrestati e fucilati 18.000 ebrei.
L’Einsatzgruppe D avvia le operazioni in Bessarabia. Entro agosto sono fucilati almeno 150.000 ebrei.

4 luglio. Viene istituito lo Judenrat di Vilna. In luglio sono uccisi 5.000 ebrei.

7 luglio. Settemila ebrei vengono fucilati a Lwòw.

9 luglio. I tedeschi occupano Zhitomir.

10 luglio. La Francia di Vichy si arrende in Siria.

17 luglio. Hitler conferisce a Himmler piena autorità per le uccisioni di massa nelle zone dell’Unione Sovietica occupate dai tedeschi.

20 luglio. E’ costituito il ghetto di Minsk per internare 100.000 ebrei.

30.01.1941 – Asse Roma-Berlino. Effigi di Hitler e Mussolini.

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tr67Asse Roma-Berlino

Intesa stipulata tra Germania e Italia il 24 ottobre 1936. Patto d’amicizia formale e vago, ma di grande valore politico, sanciva il primo concreto avvicinamento tra i due paesi, divisi in precedenza dalla questione austriaca e dalla collocazione rispettiva nel quadro delle potenze europee. L’Asse era stato preparato dall’appoggio diplomatico che la Germania aveva offerto all’Italia impegnata nella guerra coloniale con l’Etiopia (ottobre 1935-maggio 1936) e nella reazione alle sanzioni. Le prime conseguenze dell’accordo furono la partecipazione di Italia e Germania alla guerra civile spagnola, in appoggio alle forze franchiste, e l’adesione dell’Italia al patto anticomintern (autunno 1937). Mussolini era però ancora perplesso circa l’opportunità di legarsi alla Germania in una vera e propria alleanza militare. Ma nel maggio 1939, avvenuto l’Anschluss, dopo la conferenza di Monaco e l’occupazione italiana dell’Albania, egli si decise a firmare il cosiddetto Patto d’acciaio con Hitler.

Cronologia

21 gennaio. Avvio del tentativo di colpo di stato da parte della Guardia di ferro in Romania, accompagnato da tumulti e massacri di ebrei.

22 gennaio. Le truppe britanniche occupano Tobruk.

12.07.1939 – Sesto Nastro bruno.

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tr50Nastro Bruno

Il Nastro Bruno della Germania era una corsa di cavalli al tempo della dittatura nazionalsocialista, il luogo dove si svolgeva era l’ippodromo Riem di Monaco. Come cornice faceva parte del programma la Notte delle Amazzoni nel parco del castello di Nymphenburg.

Cronologia

21 giugno. Le leggi sulla cittadinanza tedesca del 1935 sono applicate al protettorato di Boemia e Moravia.

4 luglio. Fondazione ufficiale della Reichsvereinigung der Juden in Deutschland (Associazione degli ebrei del Reich in Germania) sotto legislazione nazista. Alla Reichsvereinigung è affidata l’amministrazione delle scuole ebraiche e il sostegno finanziario degli ebrei indigenti.

 

05.11.1935 – 12° anniversario dell’insurrezione nazional-socialista (9 novembre 1923).

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Putsch di Monaco

Il Putsch di Monaco (noto anche come “Putsch della birreria”, in tedesco Bierhallenputsch) fu un tentativo fallito di colpo di Stato (Putsch è l’equivalente tedesco di questa locuzione) organizzato ed attuato da Adolf Hitler tra l’8 novembre ed il 9 novembre del 1923, assieme ad altri leader del Kampfbund, tra cui Erich Ludendorff.
Il “Putsch di Monaco” non fu un’operazione studiata e organizzata, ma una vera e propria improvvisazione. Adolf Hitler, scartati i due piani precedentemente ideati, ne improvvisò uno all’ultimo momento. L’occasione fu data dal comizio organizzato da Gustav von Kahr, investito di poteri dittatoriali in Baviera, presso la Bürgerbräukeller, una grande birreria di Monaco, oggi non più esistente dopo i danni causati dall’esplosione a seguito del fallito attentato ad Hitler nel 1939 ed a quelli del bombardamento inglese del 1944.
Era l’occasione per mettere in crisi l’intero triumvirato che governava all’epoca il Land bavarese. Assieme a von Kahr, infatti, sarebbero stati presenti anche: Otto von Lossow, comandante della Reichswehr in Baviera, e Hans von Seisser, capo della polizia di Stato. L’obiettivo di Hitler era di costringerli, all’occorrenza anche con la forza, a fare un colpo di Stato insieme ai nazisti.
La sera dell’8 novembre 1923, nella grande birreria bavarese, Kahr stava già parlando da circa mezz’ora dinanzi a quasi tremila persone. Hitler irruppe nella sala, assieme alle SA di Ernst Röhm, in maniera teatrale, sparando con la sua pistola un colpo in aria. Kahr interruppe immediatamente il suo discorso e la folla prestò attenzione a quel personaggio che nel frattempo era andato verso il palco. Con enorme stupore degli astanti, Hitler comunicò che la “rivoluzione nazionale” era scoppiata e che la Reichswehr e la polizia bavarese stavano marciando sotto la bandiera della croce uncinata. Intanto le truppe d’assalto, le SA, avevano assediato la sala all’interno e all’esterno.
Tra lo sconcerto generale per la notizia appena data, Hitler invitò il triumvirato a seguirlo in una stanza vicina. In quella stanza cercò di costringerli ad accettare il suo programma. Non ottenendo risposta (nonostante l’utilizzo delle minacce), corse di nuovo in sala dove, bluffando, annunciò la destituzione del ministero bavarese e la costituzione di un nuovo governo nazionale. A quel punto comparve Erich Ludendorff, che era stato precedentemente mandato a chiamare. Dopo aver saputo le intenzioni di Hitler di sostituirsi a lui nel condurre la campagna controrivoluzionaria, Ludendorff andò su tutte le furie, ma nonostante tutto lo appoggiò. Fu a quel punto che, influenzati dalla decisione di Ludendorff, i tre uomini accettarono di scendere a patti con Hitler. Tornati in sala esposero una breve relazione, nella quale giurarono fedeltà ai compagni e al nuovo regime. La folla, dopo un’iniziale smarrimento per quel repentino mutamento dei fatti, avendo appreso che i rappresentanti politici che essi sostenevano si erano uniti a Hitler, cambiò immediatamente atteggiamento e salutò esultante il nuovo governo. Hitler era raggiante: si illudeva che la vittoria fosse oramai in mano sua.
Questo eccesso di sicurezza gli fece commettere un errore che, alla fine, risultò essere fatale. Dopo lo scioglimento della riunione, Hitler si allontanò momentaneamente dalla birreria, lasciandola sotto il controllo di Ludendorff. Al suo ritorno, invece di trovare i suoi collaboratori alle prese con gli impegni dettati dal nuovo regime e dai loro nuovi incarichi politici, poté solo constatare che i tre uomini erano fuggiti. Il vecchio generale prussiano li aveva lasciati andare, contando sulla loro parola. Lasciati nuovamente liberi di agire, Kahr ed i suoi collaboratori comunicarono alla polizia ed al Reichswehr la loro estraneità ai fatti della Burgerbraukeller e li esortarono a contrastare i putschisti.
Un altro contrattempo giunse dai distaccamenti delle truppe d’assalto, le quali avrebbero dovuto colpire la città in alcuni dei suoi punti vitali. Solo Ernst Röhm, a capo di uno dei distaccamenti, era riuscito a introdursi in uno di questi punti nevralgici, il quartier generale del Ministero della Guerra, senza poterlo, però, conquistare del tutto. Hitler, dopo aver scoperto il doppio gioco di Kahr, rimase fermo nella sua intenzione di non cedere, pur rendendosi conto delle scarse possibilità di successo. Era oramai venuta meno quella base che, come più volte aveva asserito, era indispensabile per il successo di ogni rivoluzione politica, ovvero l’appoggio di istituzioni come la Reichswehr, la polizia, e il gruppo politico al potere. A quel punto, Ludendorff propose un piano che avrebbe potuto portare, secondo lui, al successo senza spargimenti di sangue: Hitler e Ludendorff, seguiti dai loro sostenitori, avrebbero marciato sul centro della città al fine di impadronirsene. La Reichswehr e la polizia, composti fondamentalmente da ex-combattenti, non avrebbero mai osato aprire il fuoco su di un generale che li aveva guidati durante la guerra, anzi avrebbero preferito unirsi a lui e combattere ai suoi ordini. Hitler era alquanto scettico, ma la situazione era oramai così disperata che decise di accettare la proposta.
La mattina del 9 novembre, anniversario della proclamazione della Repubblica di Weimar, Adolf Hitler e Erich Ludendorff marciarono alla testa di una colonna di circa tremila uomini. Poco dopo mezzogiorno il corteo si avvicinò al suo obiettivo: il Ministero della guerra, dove Ernst Röhm era ancora asserragliato insieme ai suoi uomini. Il corteo fu bloccato da un distaccamento di un centinaio di poliziotti armati di fucili. Uno degli uomini di Hitler intimò loro di abbassare le armi, poiché era lì presente il generale Ludendorff.
La richiesta non sortì l’effetto sperato: fu aperto il fuoco e i nazisti contarono quattordici morti e alcuni feriti. Il generale fu arrestato sul posto e il Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi fu messo fuori legge.

Cronologia

10 ottobre. Il rabbino Leo Baeck pubblica una preghiera da leggersi durante lo Yom Kippur, nella quale si invoca la misericordia divina per la comunità ebraica e si pone l’accento sulla grandezza spirituale degli ebrei. La Gestapo vieta la preghiera e arresta Baeck.